Archivi tessili
Recuperare le memorie tessili
Ultima modifica 12 maggio 2024
l tessile in Piemonte e a Chieri ha da secoli svolto un ruolo importante, come testimoniato nel tempo dai documenti reperiti e pubblicati dagli storici e dagli eruditi locali.
Il comparto tessile nella Regione ha avuto uno sviluppo tale da rendere possibile l’individuazione di tre grandi zone produttive, anche se lo schema geografico non esaurisce la varietà delle produzioni locali: al Nord la tradizione della lana, al Centro quella del cotone, al Sud la zona della seta; una quarta zona, limitata geograficamente, è quella legata alla produzione della canapa nel Carmagnolese.
Le attività nel Chierese si intensificano nel secolo XVIII per trasformare poi nell’Ottocento la città collinare in un potente attrattore non solo per le popolazioni rurali monferrine, che vi scoprivano occasione di lavoro e di crescita, ma anche per imprenditori che dal nord e dal sud del Piemonte si stabiliscono a Chieri per impiantare opifici di varie dimensioni. L’entità del fenomeno storico-economico è tale da rendere difficoltose le attività di censimento che si sono tentate nell’ultimo ventennio, ma il progetto Archivi Tessili vuole comunque porre le basi per il recuperodelle memorie tessili regionali, ponendosi, al centro del Piemonte,come polo attrattore di attività di valorizzazione.
Le attività avviate
Le azioni avviate sul patrimonio tessile territoriale, in particolare sui campionari, sono:
- Riordino dell’archivio del Cotonificio Felice Tabasso. La documentazione rinvenuta nell’ex sede della fabbrica dopo la rimozione urgente delle carte, avvenuta attorno al 2001. Anche se le unità archivistiche sono in numero esiguo (circa 200), esse consentono di ricostruire l’ampiezza imprenditoriale della famiglia chierese e costituiscono una campionatura adeguata della varietà della produzione.
- Censimento degli archivi del tessile del Chierese. L’azione di censimento (presentata nel marzo 2017) ha consentito una ricognizione sulle aziende del Chierese, con individuazione dia alcuni casi particolarmente (indagati attraverso interviste ai responsabili aziendali) interessanti e potrà proseguire con lo studio di realtà documentarie complesse, esaminate più nel dettaglio.
- Spolveratura dei campionari. L’operazione è utile a eliminare le pericolose polveri che si annidano da decenni nelle pagine, ove sono conservati migliaia di campioni di tessuti.
- Schedatura e riordino. Attualmente la Fondazione dispone di una schedatura realizzata dai volontari, che ci consente di orientarci attraverso il patrimonio di oltre 300 volumi di campionari di varie ditte chieresi e torinesi. Il nuovo intervento, condotto con il software “Mémora”, prodotto della Regione Piemonte, secondo rigorosi canoni archivistici, consentirà di identificare in modo organico l’articolazione dei campionari: emergeranno le varie ditte, con le loro denominazioni, si potrà interrogare meglio le banca dati, si potrà “mettere in rete”, grazie alla versatilità del software utilizzato, il patrimonio, facilitando ulteriori apporti documentari.
- Digitalizzazione. Tale operazione di recupero delle immagini sarà solo avviata su una parte significativa dei volumi, selezionata con il criterio della gradevolezza estetica e della rappresentatività. Solo una parte delle immagini sarà immessa in rete, per favorire sì la conoscenza delle stoffe più belle, ma per sollecitare anche la consultazione in loco di quanto non diffuso via web, al fine di conferire valore al contesto espositivo fatto di macchine, foto, strumenti e documentazione.
Tutela e valorizzazione
In seguito, si verificherà se tali azioni potranno concretizzarsi nella costituzione di un vero Centro rete, analogo a quello di Biella, con il quale avviare un costrittivo dialogo, senza tralasciare le interessanti esperienze del Filatoio di Caraglio, sorta di terzo “fulcro” incentrato sulla tradizione della seta piemontese.
Il progetto sul tessile chierese, quindi, è costituito da azioni che si innestano sulla presenza del Museo del tessile nella città, luogo imprescindibile di conoscenza, animato in modo continuativo da un ventennio, ma che si proiettano, anche sulla scorta di oltre esperienza avviate da tempo in Piemonte, in un percorso ideale di tutela e valorizzazione a livello regionale. Infatti, anche l’apertura del portale archivistico Archivi della Moda, nell’ambito del SAN Sistema Archivistico Nazionale, avvenuta una decina di anni fa, incoraggia a creare reti di conoscenza e collaborazione, così come il censimento degli archivi d’impresa, attuato dalla Regione Piemonte, mette in luce percorsi culturali di indubbio valore, inclusi in genere sotto la voce “heritage”, parola chiave ormai diffusa nel mondo a significare la memoria nella sua dinamica di recupero e di rilancio delle tradizioni manifatturiere. La sfida, per essere colta, dovrà sostanziarsi in ulteriori passi concordati con gli interlocutori più consapevoli e capaci, incluse le aziende ancora operanti, che non possono non trarre vantaggio da simili operazioni
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Cenni storici: Il tessile ha costituito per Chieri fonte di ricchezza e prosperità, tanto da renderlo uno dei distretti industriali del Centro-Nord Italia al pari di Biella, Comasco, Prato